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Ripreso il corso, a sinistra, all’angolo della piazza in Lucina, il Palazzo Fiano, oggi Almagià, eretto nella prima metà del XV secolo per i cardinali titolari di S. Lorenzo in Lucina, poi proprietà del cardinale Giorgio di Portogallo; fu rimodernato alla fine del XIX sec, da Francesco Settimi. Il lato posteriore, sulla via in Lucina, con tre ricchi piani e bellissimo cornicione, è del XVI - XVII sec.: all’interno, scalinata del sec. XV. Una lapide ricorda che il palazzo, sorto in parte ai margini dell’Ara Pacis Augustae era unito agli edifici di fronte da un arco del tempo di Adriano, detto poi arco di Portogallo e distrutto nel 1665 per rettificare il Corso. Tra la fine del XVIII e il principio del XIX sec, fu sede di un teatro di marionette, frequentatissimo ritrovo mondano e diplomatico della Roma papale; al principio del XIX sec. vi tenne salotto Madame Récamier. A lato del palazzo, sulla piazza in Lucina, sorge la chiesa di S. Lorenzo in Lucina, eretta nel IV o V sec, nella casa della matrona Lucina, rifatta da Pasquale II (1099-1118), che aggiunse il portico a soffitto ligneo spiovente, sorretto da colonnine in pietra, e il campanile a 3 piani di doppie bifore. Fu rimaneggiata da C. Fanzago (c. 1650). Interno secentesco, a una navata, con ricco soffitto a cassettoni dorati. Sopra l’ingresso, vasta cantoria, sorretta da due colonnine. Al 2° pilastro destro, tomba del pittore N. Poussin, fatta eseguire da Chateaubriand; 4° cappella a destra, disegnata dal Bernini, cui si deve anche il 2° a sinistra dei quattro busti dalla famiglia Fonseca. All’altare maggiore, Crocifisso, di Guido Reni, un tempo ammiratissimo; nel coro, dietro una porticina chiusa, cattedre con iscrizione ricordante Pasquale II e la graticola di S. Lorenzo.
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