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Si sottopassa un voltone e si sbocca sulla vasta e solitaria piazze di San Pietro in Vincoli: a destra, una torre mediovale; a sinistra, gli archi semplici e robusti del portico di S. Pietro In Vincoli, o basilica .Eudossiana, perché fatta costruire nel 455 dall’imperatrice Eudossia, moglie di Valentiniano III, per custodirvi le catene di San Pietro. Ricostruita sotto Sisto IV da Meo del Caprino (1475), fu rimodernata nell’interno al principio del sec. XVIII. La facciata del primo Rinascimento s’innalza dopo una breve scalinata e consta di un portico ad archi su pilastri e di una fila di finestre architravate, coronata dal tetto a terrazza; sotto il portico, il gran portale marmoreo, rettangolare. L’INTERNO severo e maestoso, di tipo basilicale, è diviso in tre navate (la mediana molto larga) da 20 bellissime colonne scanalate con capitelli dorici, provenienti probabilmente da un edificio del miglior periodo dell’Impero. A sinistra dell’ingresso, tomba di Antonio e Piero Pollaiolo, di L. Capponi, e, sopra, "La Peste" del 1416, affresco di Antonio Pollaiolo (o di scuola di Antoniazzo Romano). Nella volta della navata mediana, L’indemoniata liberata dal tocco delle S. Catene, affresco di G. B. Parodi. NAVATA Destra: 2° altare, S. Agostino, del Guercino; 3° altare, copia della Liberazione di S. Pietro, del Guercino; ai lati, monumenti dei cardinali Agucchi (a sinistra.) e Maragotti (a destra), su disegno del Domenichino, che dipinse i ritratti. In fondo alla navata, a destra, il Mausoleo di Giulio II, di Michelangelo, piccola parte dell’opera colossale ordinata dal pontefice e concepita dall’artista (la tragedia della sepoltura); altri frammenti dell’opera sono a Firenze e al Louvre. Grandeggia il Mosè che, sceso dal Sinai, contempla sdegnato gli Ebrei Idolatri: lo sguardo terribile, la posa solenne, la gran barba biblica danno a questa figura una grandiosità suprema, di fronte a cui cadono le critiche di alcuni particolari (la piccola testa, le grandi ‘braccia, la barba non naturale, le corna satiresche sostituite dai tradizionali raggi di luce). Al lati, le due belle statue di Lia e di Rachele, simboli della vita attiva e contemplativa, in parte di Michelangelo, incompiute. Il resto del mausoleo è dei discepoli: la mediocre figura del papa giacente, di Maso del Bosco; la Madonna col bambino, al disopra, di Scherano da Settignano; il profeta e le sibille, ai lati, di Raffaello da Montelupo. Nella cappella a sinistra del mausoleo, S. Margherita, del Guercino. Nella TRIBUNA, dipinta da Giacomo Coppi (1577): cattedra episcopale di marmo, proveniente da terme romane; alt. magg. col baldacchino di V. Vespignani (XIX sec.); al di sotto, entro bel tabernacolo di bronzo (bassorilievo attribuito al Caradosso, 1477), le catene dl S. Pietro, che si espongono il 1° agosto (secondo una tradizione, le due catene che avevano avvinto l’apostolo in Palestina e a Roma, poste a contatto si saldarono miracolosamente insieme). — SAGRESTIA (bella porta lignea Intagliata, del sec. XVI). 1° camera, liberazione di S. Pietro, del Domenichino; il Redentore, del Guercino; 2° camera, a destra, altare del XIV secolo. NAVATA sinistra: 2° altare, S. Sebastiano barbuto e in aspetto senile, mosaico bizantino del VII sec.; 1° altare Deposizione del Pomarancio; tomba del Cardinale Cusano (dl Cues sur Moselle, m. 1465), con bassorilievo policromo di Andrea Bregno (S. Pietro tra il cardinale orante e l’angelo liberatore). A destra della basilica (ingresso in Via Eudossiana 18, Facoltà d’ingegneria), il Chiostro, di Giulio da Sangallo, con pozzo, di Simone Mosca.
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